La perdita di capelli non è mai un evento improvviso. È un processo graduale, a volte silenzioso, che racconta qualcosa di profondo sull’equilibrio biologico, ormonale e genetico del nostro organismo.
 Ma se ogni individuo vive la calvizie in modo diverso — per età, predisposizione e velocità di progressione — come può la medicina valutare con precisione il livello di diradamento e stabilire la strategia più adatta?
Per rispondere a questa esigenza, la tricologia moderna ha sviluppato due sistemi di classificazione fondamentali:
 la Scala di Norwood-Hamilton per gli uomini e la Scala di Ludwig-Savin per le donne.
 Due strumenti complementari, che non si limitano a “descrivere” la perdita dei capelli, ma rappresentano vere e proprie mappe cliniche capaci di orientare la diagnosi, pianificare i trattamenti e prevedere l’evoluzione nel tempo.
Perché classificare la calvizie è così importante
Ogni percorso terapeutico, dal trattamento farmacologico al trapianto di capelli, deve partire da una valutazione oggettiva.
 Senza una scala di riferimento, si rischierebbe di muoversi “a intuito”, confondendo un diradamento temporaneo con un’alopecia stabile o sottovalutando una forma iniziale destinata a progredire.
 Le scale tricologiche servono proprio a questo: dare ordine, chiarezza e metodo scientifico a una condizione che, per molti pazienti, ha anche una forte componente emotiva.
La scala Norwood-Hamilton: la bussola della calvizie maschile
Nel mondo maschile, la Scala di Norwood-Hamilton è considerata il punto di riferimento universale.
 Ideata a partire dagli studi del dermatologo James Hamilton negli anni ’50 e perfezionata da O’TAR Norwood nel 1975, questa scala suddivide l’alopecia androgenetica maschile in sette stadi principali, ciascuno dei quali descrive un diverso grado di recessione frontale e diradamento nella zona del vertex.
Dalla lieve stempiatura iniziale fino alla calvizie avanzata, la Norwood-Hamilton consente al medico di comprendere quanto la perdita sia estesa, in quale direzione stia evolvendo e come pianificare un trapianto equilibrato e naturale, rispettando la densità della zona donatrice.
Nel dettaglio, analizzeremo tra poco i sette livelli della scala, le loro varianti intermedie (come la “Tipo A”), e come questi influenzino la scelta chirurgica e terapeutica per ogni paziente.
La scala Ludwig-Savin: la mappa dell’alopecia femminile
Per la donna, la calvizie segue logiche differenti.
 Non si manifesta con la classica stempiatura frontale, ma con un progressivo diradamento diffuso, spesso concentrato sulla parte superiore e centrale del capo.
 Per descrivere questa forma di alopecia con precisione, la medicina ha introdotto due classificazioni specifiche: la Scala di Ludwig, che distingue tre gradi principali di diradamento, e la Scala di Savin, un suo sviluppo più recente e dettagliato, che amplia l’analisi fino a nove stadi di severità.
Questi strumenti non solo permettono di valutare la perdita di densità capillare, ma anche di monitorare l’efficacia delle terapie nel tempo, offrendo alle donne un linguaggio chiaro per comprendere la propria condizione e affrontarla con consapevolezza.
Due scale, un unico obiettivo: personalizzare la cura
Che si tratti della scala Norwood-Hamilton o della Ludwig-Savin, entrambe condividono un principio fondamentale:
 la personalizzazione della diagnosi e del trattamento.
 Ogni paziente, uomo o donna, presenta un equilibrio unico di fattori genetici, ormonali e ambientali.
 Solo comprendendo con esattezza “a che punto” si trova la perdita di capelli è possibile elaborare un piano di cura su misura — che si tratti di terapie farmacologiche, PRP, mesoterapia o trapianto chirurgico.
Cosa troverai nei paragrafi successivi
Nei prossimi paragrafi esploreremo in profondità:
-  La Scala di Norwood-Hamilton, la più autorevole classificazione della calvizie maschile, con una spiegazione dettagliata dei suoi sette stadi e delle sue varianti cliniche. 👉 Leggi l'approfondimento completo della Scala di Norwood 
-  La Scala di Ludwig e di Savin, la controparte femminile, che illustra le diverse modalità di diradamento nelle donne e il loro impatto sulla pianificazione terapeutica e chirurgica. 👉 Leggi l'approfondimento completo della Scala di Ludwig 
-  E infine, come queste scale si integrano nella valutazione pre-operatoria di un trapianto, permettendo al chirurgo di agire con previsione, equilibrio e armonia estetica. 
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